Andrea Neri: il racconto di una storia straordinaria

Andrea Neri - Bone scan 2012“Io sono una sorta di miracolato!”.

Così ha esordito durante la sua visita alla sala delle Madri l’artista Andrea Neri, che ha voluto condividere con noi, in questa occasione, la singolare storia della sua nascita, che ha segnato indelebilmente la sua vita, di bambino, uomo e artista.
Quando sua madre era al settimo mese di gravidanza, cadde dalle scale. Alla visita in ospedale, per dei bruciori successivi all’incidente, le dissero che non si sentivano più i due battiti, ma uno solo. Si, era un parto gemellare e a quei tempi, parliamo di una cinquantina di anni fa, le donne vivevano la gravidanza secondo le conoscenze tramandate di generazione in generazione, da madre in figlia. Così, la madre di Andrea fu convinta a non ricoverarsi e a proseguire la gravidanza fino al suo termine naturale. “Sono i capelli del bambino, quei bruciori che senti!”. Un comportamento avventato, che mise a rischio la vita di entrambi, mamma e figlio.

Tuttavia, accadde ciò che la medicina conta solo in rarissimi casi di aborto, così rari da rimanere al di fuori di ogni statistica: il feto morto fu incapsulato e isolato in una sorta di sarcofago naturale, in modo da non danneggiare ciò che gli stava intorno. Un meccanismo di autodifesa di quella perfetta macchina che è il corpo umano.
Giunta a termine la gravidanza, Andrea Neri fu partorito, senza alcun danno né per sé, né per la madre.

“E’ per questo motivo che ho un particolare rapporto con tutto ciò che riguarda la maternità e il parto”, ha concluso l’artista.
La scelta della Madre da adottare è caduta su una statua con due bambini in fasce. Un omaggio al fratello gemello mai nato.

Guarda le foto della visita alle Matres Matutae

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